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Grandi opere bussano alle Casse

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Sabato 10 Marzo 2012

Finanziare le grandi opere in Italia? C'è chi è d'accordo. Chi invece attende i numeri e un progetto concreto. E chi dice: per ora no. Come sempre la posizione delle casse previdenziali italiane è molto variegata. Gelose della loro autonomia e dei loro quattrini (42 miliardi di patrimonio) che sono poi i contributi versati dai 2 milioni di iscritti.
Andrea Camporese, presidente dell'associazione enti pensione (Adepp), durante il "professional day" del primo marzo ha messo sul tavolo il «gruzzolo» delle casse per finanziare le grandi opere come, per esempio, l'autostrada Pedemontana lombarda. Ponendo, come ovvio, delle condizioni. Una su tutte la garanzia del capitale. «Noi diamo una disponibilità di massima al progetto – afferma Alberto Oliveti, vicepresidente Enpam, cassa dei medici, con il patrimonio più cospicuo (11 miliardi) –. Chiediamo però un progetto dettagliato. Numeri alla mano, prenderemo una decisione. Vogliamo dare sostegno al "Sistema Italia" allo stesso tempo però dobbiamo pensare alle pensioni dei nostri iscritti. Quindi chiediamo garanzie precise soprattutto in termini di redditività. La proposta dovrà comunque essere portata davanti agli organi competenti del nostro ente».
Diplomatica la risposta dei medici. Prima cifre e garanzie, poi se ne parla. Gli stessi paletti per i notai, una cassa da circa 1,4 miliardi di patrimonio: «Un'iniziativa di questo tipo è stata già realizzata con il social housing – afferma Paolo Pedrazzoli, presidente di Cassa notariato –. Ho letto che, in questo caso, noi enti pensione dovremmo finanziare la costruzione di autostrade. Immagino che siamo nell'ambito del project financing. Quello che interessa però me e gli iscritti alla cassa, sono i ritorni sul capitale e la garanzia dello stesso». E aggiunge: «Il nostro mestiere è quello di pagare le pensioni. Le operazioni di finanziamento non devono quindi prevedere eccessivi livelli di rischio». Dunque anche per i notai è, per dirla al l'americana, un wait and see: la decisione verrà presa soltanto dopo aver esaminato la proposta dettagliata che Camporese intende presentare al ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera.
Il presidente Adepp ha invece già l'appoggio di geometri e ragionieri. «Ci sono già dei precedenti per le casse in questo ambito di finanziamento. Il social housing è lì a dimostrarlo – rileva Fausto Amadasi, presidente di Cassa geometri (patrimonio di circa 1,8 miliardi di euro) –. Il nostro ente appoggia l'iniziativa Adepp sulle grandi opere ovviamente ponendo le dovute condizioni». Stessa linea per Cassa ragionieri (1,7 miliardi di patrimonio): «C'è il nostro pieno sostegno all'iniziativa dell'Adepp – dice il presidente Paolo Saltarelli. Sono tre anni che sottolineo la necessità di impegnarci nelle infrastrutture del Paese. È l'ora di prenderci le nostre responsabilità. D'altronde l'investimento in infrastrutture è coerente con il profilo delle casse». Sul versante opposto c'è invece Enpaf (1,4 miliardi), l'ente pensione dei farmacisti: «Il sostegno al Paese lo diamo finanziando il debito pubblico e acquistando titoli di Stato – afferma Emilio Croce –. L'Adepp inoltre non può decidere per tutti. Ogni cassa ha la propria autonomia e un proprio consiglio d'amministrazione a cui rendere conto. Aspettiamo la proposta dettagliata di Camporese». Il ministro Passera dovrà forse aspettare ancora un po'.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PROPOSTA ADEPP

Dopo il social housing

C'era una volta il social housing, ovvero il progetto di edilizia a prezzi contenuti. Iniziativa portata avanti da Cassa depositi e prestiti, fondazioni bancarie e, appunto, casse previdenziali sulla spinta dell'ex ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Ecco ora il nuovo progetto: chiamare a raccolta gli investitori istituzionali italiani per dare un po' di sprint alle grandi opere, alle infrastrutture che consentiranno di modernizzare il Paese. Andrea Camporese (nella foto), presidente dell'associazione delle casse (Adepp), ha dato il via libera al piano nel corso del professional day della scorsa settimana. Ovviamente con le dovute garanzie sul patrimonio degli enti pensione a cui sono iscritti circa 2 milioni di professionisti. La scelta toccherà poi ai singoli consigli d'amministrazione delle casse che attendono una proposta dettagliata.

Sabato 10 Marzo 2012
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